giovedì 25 settembre 2014

Fabrizio La Volpe - Hotel Performance


Internet aiuta davvero a fare rete e a conoscere persone con le quali si ha una certa affinità o visione d'insieme. Il personaggio di oggi l'ho conosciuto su uno dei gruppi di revenue più conosciuti di Linkedin "Quelli che il Revenue". Tra commenti ai diversi post e qualche riflessione in privato sulla destinazione posso dire, senza paura di essere smentito che è nata una bella amicizia fondata sul rispetto reciproco e sulla voglia di offrire il meglio. Senza perderci in troppi preamboli lasciamo la parola a lui. Fabrizio La Volpe

 "Diffidate da chi vi riempie l'hotel ma vi svuota le tasche...ci vuole etica, professionalità e competenza anche in questo settore."

1) Parlaci in breve della tua gavetta?

La mia più che una gavetta, è della storia della mia vita. Con un nonno albergatore, fin da bimbo ho iniziato a respirare ed amare il settore dell'ospitalità. Dopo aver mosso i primi passi nell'hotel di famiglia, ho trovato la mia strada con gli studi universitari e la mia passione per i numeri. Lavorando per Exclusive Hotel Collection, ho pian piano messo in pratica le mie conoscenze teoriche e migliorato sempre più i metodi di analisi. 

2) Ora di cosa ti occupi?

Attualmente sono Revenue Manager per HotelPerformance e mi occupo della gestione del pricing per i nostri clienti. Avendo clienti in varie zone d'Italia (ed uno a Zanzibar), con diverse tipologie di struttura (dagli hotel business ai resort, dai boutique hotel agli B&B), con diverse tipologie di contratto (dalla gestione tariffaria alla consulenza), il mio lavoro, erroneamente a detta di molti monotono e non proprio divertente, consiste nel cercare di fare pagare al cliente dell'hotel il giusto prezzo. "Ascolto" la domanda di ogni singolo hotel e rispondo con il prezzo massimo che quella domanda accetta. 



3) Il settore turistico, ma chi te lo ha fatto fare?

La scelta del settore turistico è dovuta alle influenze di mio nonno e alla mia voglia di viaggiare, scoprire, conoscere. Non conosco un settore più bello di questo.

4) La cosa che mi ha colpito è che sei un uomo del sud, forse inconsciamente l'affinità professionale nasce da lì. Nel modo di fare Revenue esiste una separazione NORD-SUD ?

Si, sono un ragazzo fiero delle proprie origini sud-est baresi. In realtà in termini di Revenue, non ho riscontrato una particolare differenza tra Nord e Sud. L'Italia tutta, senza differenze geografiche, pecca parecchio. Ovviamente ci sono le dovute eccezioni, da Nord a Sud, ma ho notato di come anche strutture di elevato livello, a volte, applicano strategie determinate più dalle sensazioni che dai numeri. Troppo aleatorio.

5) Cosa ti fa andare più in bestia, professionalmente parlando?

Potrei scrivere un poema: da strutture "testarde" che vogliono risultati migliori ma attuando le stesse strategie di 20 anni fa (esistono teniche e strumenti migliori per fare le stesse, identiche, cose), a pseudo Manager/consulenti/formatori di tutti i tipi che parlano per ore e ti lasciano con una sola domanda in testa: "a parte il fumo negli occhi, il concetto chiave qual'è?". Il Revenue Manager aumenta i ricavi...si può fare anche vendendo 1 camera a 1000 € piuttosto che 1000 camere a 1€. I 29 €, 39 €, 49 €, nel lungo periodo portano a chiudere. Diffidate da chi vi riempie l'hotel ma vi svuota le tasche...ci vuole etica, professionalità e competenza anche in questo settore.



6) Stanno spuntando libri e corsi di revenue come funghi. Si può imparare a fare Revenue "per corrispondenza" ( si usa ancora questo termine?)

Certo, si può. Ovviamente un corso, o un libro, non ti fa essere un Revenue Manager ma ti fa capire le potenzialità di questa materia. Essere un Revenue Manager significa mangiare Revenue a colazione, pranzo e cena. Essere costantemente aggiornati aiuta la pratica quotidiana. Senza quest'ultima, leggere 100 libri è utile solo ad aumentare la propria cultura generale. Purtroppo, dato che parliamo di una materia che studia il "futuro", nessuno potrà darci la certezza di quello che accadrà ma l'esperienza sul campo è fondamentale per apprendere determinate strategie, trend, forecast, ecc. Un esempio, che spesso utilizzo durante i miei corsi, è relativo a come, in alcuni casi, la razionalità è sopraffatta da regole di mercato "tacite": nel settore lusso, diminuire il prezzo non sempre paga, in termini di trade-off volumi-prezzi. Spesso, alzando i prezzi, si rende la struttura più esclusiva e più attraente per quel tipo di mercato. In questo tipo di domanda particolare, mi è capitato personalmente di avere difficoltà nel vendere una camera ad un prezzo più basso piuttosto che ad un prezzo più alto. Ogni hotel ha le sue dinamiche e peculiarità che nessun libro potrà esprimere. Viceversa, senza una teoria e formazione solida alle spalle, non saprei neanche come avrei potuto affrontare quotidianamente le sfide che mi vengono poste.

7) Sei anche docente e socio fondatore dell' AIRM (associazione Italiana Revenue Management) quindi ti chiedo, cosa si dovrebbe insegnare di meno e cosa si dovrebbe approfondire?

Si, sono uno dei soci fondatori dell'Associazione Italiana Revenue Management (www.assorevenue.it) e docente in alcuni corsi formativi. 
Lo scopo dell'associazione, come quello dei miei corsi, è quello di diffondere la cultura del revenue. Se tutti utilizzassero correttamente queste tecniche, non ci sarebbe più guerra tra poveri (come attualmente si verifica in Italia) ma ci sarebbe pace tra ricchi. Non esisterebbero competitor ma coopetitor (competion-cooperation). Inoltre, il Revenue di una volta è ormai sorpassato. L'offerta si è evoluta, il Revenue è diventato Total (anche il "non-core", anche sui servizi aggiuntivi come ristorante, spa, ecc..). 
Sempre più importanza ha guadagnato il Profit Management: di rado, infatti, si controllano le correlazioni tra costi e ricavi. Tutti vogliono aumentare i ricavi e ridurre i costi ma lavorare a "comparti stagni" è meno utile che analizzarli uno in funzione dell'altro. Ridurre i costi del 5% potrebbe essere fattibile e utile per tutti ma solo se i ricavi non subiscono la stessa sorte (-5%); diversamente è un circolo vizioso: abbasso i costi (implicitamente la qualità), di conseguenza abbasso i prezzi perché altrimenti non venderei, di conseguenza abbasso nuovamente i costi...un cane che si morde la coda.
Studiare come aumentare il profitto (e non solo i ricavi) può evidenziare risultati inaspettati: in un caso ho notato che il profitto massimo si raggiungeva con l'occupazione del 63%, oltre questa soglia i ricavi erano, ovviamente, superiori ma i costi, percentualmente, crescevano più dei ricavi per effetto degli, ai più sconosciuti, costi a scalino.

8) Il tuo motto?

 Ne ho vari:
- I problemi esistono perché esistono le soluzioni, mai mollare.
- Ciò che può essere fatto, può essere misurato. Ciò che può essere misurato, può essere migliorato - Frederick Taylor
- Se qualcosa non può essere espresso in numeri non è scienza: è opinione - Robert Anson Heinlein
- Go and do it ... If it increases your revenues, It must have been the right decision - Richard Hanks, Marriott International
The numbers speak to us, just know how to listen - Dominick Salvatore

martedì 9 settembre 2014

Fabio Badolato - Tra Hotel Artis e Hotel Care


Finita l'estate che significa più lavoro per qualche destinazione e riposo per qualcuno, ritorniamo belli carichi a presentare un'altra eccellenza nel panorama turistico italiano.

"Non devi confrontarti con quello che sanno fare gli altri ma con il massimo che sai fare tu!"

Fabio Badolato è un giovane con una forte esperienza alle spalle. Ci conoscemmo a Napoli ad un convegno dell'ADA CAMPANIA dove quasi avemmo uno scontro di idee per poi arrivare alla conclusione che stavamo dicendo esattamente la stessa cosa.  Si dice che le buone amicizie nascano così, di sicuro oltre a essere una carissima persona è un professionista puro. Un giovane del sud con una grinta interiore da spaccare le convenzioni. Non perdiamoci in fronzoli e conosciamolo insieme.


1) Fabio, innanzitutto devo dire che è un piacere che un giovane stia facendo carriera. Mi parli della tua gavetta? 

Innanzitutto lasciami esprimere il mio onore e piacere nell’aver ricevuto il tuo invito. Penso che, soprattutto in un momento come questo, sia molto importante offrire ai giovani, tartassati in continuazione da notizie infelici riguardo lo scenario del mondo lavorativo, delle testimonianze confortanti. Riguardo la mia gavetta vorrei evidenziare il fatto che sono partito da giù, da molto giù visto che sono Calabrese! (N.d.r. sorride).

Esperienze di lavoro in ambito turistico, durante e dopo il mio percorso universitario, mi hanno fatto capire da subito che la mia massima espressione professionale sarebbe stata la gestione di strutture alberghiere.
A dire il vero avevo iniziato a capirlo anche un po’ prima! Mia madre gridava spesso dicendomi: “QUESTA CASA NON E’ UN ALBERGO!”, e io forse devo aver pensato che sarebbe stato divertente gestire una casa caratterizzata dal continuo andare e venire di tante persone senza dovergli gridare contro!!!
Scherzi a parte! Ho seguito uno dei percorsi "classici”, 8 anni di ricevimento poi 3 durante i quali, sempre dal ricevimento, ho iniziato a “mettere il naso” in tutto quello che succedeva nei reparti sales, revenue e marketing. 
La svolta importante è avvenuta quando, insieme al collega e amico Luca, abbiamo deciso di intraprendere anche la strada dei liberi professionisti. 
Da li quindi consulente, docente e, allo stesso tempo Revenue Manager per un anno e direttore per tre. 

2) La tua gavetta è molto significativa, credi che un giovane OGGI possa fare carriera sul merito? 

È vero che se anche solo una buona parte delle persone che hanno fatto carriera lo avessero fatto per merito, sicuramente oggi non ci troveremmo in queste condizioni! Sono d'accordo però con chi sostiene che “chi si lamenta lo fa perché non è in grado o, più semplicemente, non ha interesse a trovare una soluzione!”. Lasciamo stare chi non ha interesse e parliamo di chi non è in grado. Ti faccio io una domanda: quante persone conosci che sono davvero preparate ma non sono riuscite a far carriera? Qualcuna sicuramente! Il problema non sta solo nelle conoscenze e competenze, ma anche nella capacità di proporle al mercato. Molti professionisti, solo perché molto preparati, pretendono che sia il mercato a proporgli automaticamente incarichi sempre più prestigiosi. Quando questo non avviene, perché al loro posto è finito magari proprio il raccomandato, allora ecco che la colpa è del sistema! Siamo abituati a prendercela con gli altri, ma cosa succederebbe se iniziassimo a chiederci cosa possiamo fare noi per non rimanere vittime di questo stato di cose? In definitiva la mia risposta è si, si può fare carriera sul merito ma non bisogna concentrarsi solo sullo sviluppo delle conoscenze e competenze ma anche sui modi per raggiungere chi queste qualità ha bisogno di acquistarle. 

3) HotelCare e corsi di formazione, ma dimmi la verità, ma a che servono? 

Dipende a chi lo chiediamo! Siamo un paese che non riesce a stare dietro al progresso tecnologico, la forbice rispetto al livello culturale è sempre più ampia. Anche per colpa di quanto abbiamo detto prima, ossia del fatto che si è sempre più convinti che sia inutile impegnarsi per raggiungere i propri obiettivi, perché tanto ci sarà sempre qualcun altro che ci riuscirà prima di noi senza fare alcuno sforzo! Penso invece che non sia possibile stare al passo coi tempi se non si studia e non si frequentano corsi in continuazione. Quindi HotelCare prima di fare formazione per gli altri va a farla per se stessa. 

4) HotelCare è anche consulenza, ma non ti sembra che in giro ci siano più consulenti che alberghi? 

Macchè!!! Saranno sempre troppo pochi! Di professionisti che insegnino a fare bene questo lavoro per come va fatto oggi ne servirebbero molti di più. La difficoltà principale sta nel far capire che i vecchi modelli non esistono più. Già i modelli di tre anni fa sono obsoleti. Ma fin quando non tocchiamo il fondo crediamo sia meglio non cambiare. 

5) All'Hotel Artis hai un team di collaboratori nei diversi settori, cosa ti rende fiero di loro? E quanto del tuo successo devi a loro?

Hai detto bene! Sono davvero fiero dei miei collaboratori soprattutto perché sono persone che hanno capito ed hanno condiviso la mia filosofia di lavoro. Tutti, chi meglio e chi meno, hanno imparato a fare il loro lavoro, ma tutti, indistintamente, hanno capito che questo lavoro funziona solo se si crea e si riesce a mantenere IL TEAM! Il mio successo all’Hotel Artis è sempre più merito loro.

6) Dimentico altri progetti? Me ne vuoi parlare in breve?

In teoria non dimentichi nulla perché “ufficialmente” non ci sono altri progetti completi ma, come ben sai, quando un progetto prende vita è perché c’è stato prima dietro un grosso lavoro. Quindi ti preannuncio che stiamo lavorando affinché anche la "terza dimensione" del progetto HotelCare prenda vita. Le prime due, consulenza e formazione, sono già avviate e operative, stiamo lavorando sul management.

7) Roma è una destinazione fortunata a prescindere, non dirmi che è stato difficile ottenere arrivi, del resto basta essere sulle OTA.  Scherzi a parte cosa hai trovato davvero difficile in questa destinazione.

Diciamo che di questa fortuna forse se ne sta approfittando un po’ troppo! E’ vero che non è difficile ottenere arrivi, sempre più complicato è il raggiungimento del rendimento necessario affinché l’azienda possa svolgere serenamente la sua attività. Le OTA devono avere il giusto spazio all’interno del mix di commercializzazione ottimale per via degli elevati costi di acquisizione cliente. La cosa più difficile quindi è lavorare costantemente al mix ideale, ma questo vale per tutte le destinazioni, non solo per la nostra.

8) E' vero che all'ARTIS ti metti a "giocare" con i socialnetwork? Ma quando lavori?

Magari! In realtà facciamo molto poco! Ci piacerebbe poterci "giocare” molto di più ma non ce lo possiamo permettere! Lottiamo quotidianamente affinché con le risorse a disposizione si possa ottenere il miglior risultato possibile e per il momento non siamo in grado di destinare ulteriori risorse allo sviluppo dell’ambiente social.

10) Il tuo motto?

Non ho un motto che mi identifichi particolarmente a differenza di chi ha trovato il motto da legare alla propria immagine. In effetti oggi se senti dire “quality not quantity” pensi subito a Sabato Colella, oppure quando senti “la condivisione non è una scelta, è una strategia” pensi ad Enzo Aita. In questo momento quello che mi ripeto spesso è che “non devi confrontarti con quello che sanno fare gli altri ma con il massimo che sai fare tu!"

mercoledì 6 agosto 2014

Enzo Aita - Quando la condivisione è una strategia

E' arrivato il turno dell' uomo chiamato REVENUE.
Ora non ditemi che non lo riconoscete, stiamo parlando del grandissimo Enzo Aita ( fate poco gli spiritosi non è il famoso cantante anni '40 ).  Alcuni di voi l'hanno conosciuto a qualche evento del WHR DESTINATION, oppure su qualche CONSULENZA al SOCIAL MEDIA WEEK-END,su LINKEDIN. Io ho avuto la fortuna di conoscerlo di persona anni diversi anni fa ed è stato un piacere rincontrarlo dopo anni. Poche chiacchiere e cerchiamo di conoscerlo a fondo.
La "Condivisione" non è una scelta...è una "Strategia"!

1)Enzo parlaci un po' di te. Sappiamo che al momento sei il consulente alberghiero più in auge . Ci racconti un po' della tua gavetta?

Ciao Sabato innanzitutto grazie per avermi definito "il consulente alberghiero più in auge", non so se è effettivamente così ma sentirselo dire è un piacere :).
Non è mai facile raccontare di se stesso, ma se dovessi definirmi probabilmente utilizzerei i seguenti aggettivi:
Ambizioso. Comunicatore. Creativo.
Qualunque sia stato il mio ruolo professionale, qualunque sia stato il lavoro che abbia svolto nella mia vita posso senz'altro affermare di averlo fatto sempre con determinazione e passione.
Sono sempre stato molto attivo,  quando non avevo la scuola  o nei weekend ero sempre in cerca di qualche lavoretto che mi consentisse di poter guadagnare qualche soldo e avere un indipendenza personale.  Mi sono dato anche alla rappresentanza dell'abbigliamento porta a porta nel mio palazzo degli stoccaggi di fine stagione prima di diplomarmi geometra. (Sono un geometra mancato)
Non trovando lavoro con il diploma ho iniziato facendo il cameriere...con consapevolezza di avere uno stipendio a fine mese ero la persona più felice al mondo.
Dopo qualche anno sono partito per l'Inghilterra  con la voglia di crescita e apprendere la lingua inglese per poter comunicare con tutti indistintamente. Ci sono rimasto 4 anni ma già dopo il primo anno, in cui il mio inglese era davvero basic, sono passato dal servire i tavoli ad avere un reparto sotto la mia responsabilità...dal terzo anno in poi sono diventato Manager del ristorante.
Rientrato in Italia con un ottimo inglese e anche del francese (figlio di madre francese) senza demordere riuscii a trovare lavoro in un piccolo albergo di 50 camere alla stazione centrale di Napoli (presso il quale se non sbaglio Sabato ci hai lavorato anche tu) (Nota di SABATO. Non sbagli, è stato lì che ci siamo conosciuti e con lo strano aneddoto del caffè). Lavorare nella stazione centrale di una grande città come Napoli è stata un’eccellente scuola,  ti fa conoscere gente di tutto il mondo e di tutte le più strane abitudini..(certe cose che ho visto farebbero invidia anche ai film di Quentin Tarantino).
Già dopo il primo anno in questo Hotel, stò parlando nell'anno 2000 DC (dopo Cristo), ho subito compreso che la mia direzione sarebbe andata verso internet e che allora iniziava ad avere mercato, almeno in Italia,  (Nota di Sabato,  quell’albergo ha qualcosa di strano, io fui il primo nel 2009 a iniziare strategie social nella zona della stazione)  e così trovai lavoro in una azienda come responsabile commerciale in Campania...azienda per la quale oggi mi occupo di consulenza in Marketing e Business development che si chiama NOZIO che all’epoca si chiamava Netplan grazie alla quale ho compreso l'importanza della presenza in rete e delle opportunità che questo ambiente avrebbe poi portato negli anni a seguire nel mondo dell'ospitalità e dei viaggi in generale.

Svolgendo il lavoro di freelance e quindi dovendomi autogestire, non è stato per niente facile, ho iniziato a frequentare fiere e ambienti dal taglio internazionale e dopo poco che mi ero cimentato a diventare imprenditore chiusi un accordo con una delle aziende numero uno al mondo in fornitura di tecnologie per alberghi in ambito revenue management, stò parlando di Rate Tiger per la quale mi sono occupato della Direzione Commerciale per l'Italia e ci sono rimasto quasi 4 anni...contemporaneamente svolgevo il lavoro di consulente, per cui furono 4 anni intensi, avevo 4 dipendenti e 2 uffici operativi (uno a Sorrento e uno a Ischia).

2) In tanti anni , qual'è l'esperienza per te più importante in assoluto?

Tutte indistintamente. In ogni lavoro o progetto a cui ho fatto parte, ho sempre assorbito il meglio...ho un forte senso autocritico e quindi tutte le mie esperienze hanno sempre avuto la lungimiranza di guardare verso il futuro ed alla crescita personale. Se dovessi però dire quali hanno fortemente influenzato il mio percorso direi senza dubbio: NOZIO che mi ha fatto conoscere il mondo di internet e dato la possibilità di approcciare questo ambiente in maniera professionale. Rate Tiger graze alla quale mi sono relazionato col mercato internazionale. WHR Seminar per essermi messo in discussione e ideato un progetto rischioso e al contempo ambizioso, che mi ha ricambiato con successo.

3)HotelsPeople Vs WHR  chi vince?

Beh per me sono 2 progetti non 2 concorrenti :)
Il WHR è stato il primo amore. Penso che se vuoi crescere professionalmente in questo ambiente mi sono detto, devi operare e confrontarti con realtà internazionali e così ho fatto per 4 anni consecutivi e dal nulla è diventato un appuntamento annuale di rilievo nazionale,  nato per gioco e poi diventato credo la vetrina di visibilità personale più importante che ha condizionato positivamente il mio percorso lavorativo.
Senza entrare troppo nei dettagli...negli ultimi anni ho avuto anche la fortuna di collaborare, anche se per periodi non lunghi, con aziende molto importanti che oggi sul mercato sono leader indiscussi, Travelclick, WIHP...aziende grazie alle quali ho appreso e assorbito nozioni che porto con me nelle mie sfide future.
Il WHR è il primo amore ma nel mondo del lavoro quello che contano sono i numeri e poichè la mia ambizione è farli moltiplicare allora l'evoluzione personale ho sempre sostenuto debba essere una delle principali caratteristiche per affermarsi. WHR è stato un percorso fantastico e ricco di opportunità, un successo che mi ha permesso di collaborare con grandi professionisti come Franco Grasso, Vito D'Amico, Francesco Mongiello e Simone Puorto...Hotels People è la naturale evoluzione attraverso la quale stò cercando, in collaborazione con NOZIO, di esportare know how e innovazione verso un mercato più ampio e con obiettivi più grandi, grazie ad un partner come NOZIO sono certo che ciò potrà accadere.

4) Io sono un WHR addicted, ci sarà una nuova serie di eventi l'anno prossimo?

Il WHR è un pò come dire....è del popolo...se il popolo vuole il WHR allora che ne prenda il possesso con idee e progetti vincenti. Sono pronto ad ascoltare idee e progetti validi e marcarli WHR, ma il passo lo devono fare i professionisti che in questi anni hanno partecipato a questa manifestazione e che hanno voglia di realizzare e portare avanti nuove idee. Hai qualcosa da proporre Sabato?

Vedremo Enzo. 
5)HotelsPeople e Nozio  cosa hanno in comune?

Le persone senza dubbio. Con Hotels People vorrei fare ciò che sono riuscito a fare col WHR ma con alle spalle una realtà solida in grado di portare avanti e condividere un percorso con obiettivi internazionali. Non so se ci riusciremo, la strada e lunga e tortuosa ma la voglia e la determinazione non mancano!
#HotelsPeople...real people matter!

6) In che modo Nozio ha influito sulla tua crescita?

NOZIO mi ha influenzato sicuramente nel percorso professionale parecchio.
Trascorsi 4 anni ho iniziato ad appassionarmi al Revenue Management, disciplina che ritenevo fosse la pedina mancante in tutti quegli alberghi in cui entravo per proporre di sviluppare una presenza in rete che diventasse vero Business. Così ho iniziato da free lance a svolgere la professione di consulente affiancando alberghi, in varie destinazioni, nello svolgere ed evolvere strategie di vendita online.

6)Altri progetti che tieni nascosto che sei pronto a svelarci in anteprima?

Espansione, internazionalizzazione, innovazione....altri progetti dici? Il giorno che mi fermerò di pensare a creare nuovi progetti vorrà dire che il mio percorso è terminato.
Con NOZIO stiamo lavorando ad un progetto davvero innovativo per offrire agli imprenditori Alberghieri soluzioni al passo con i tempi. Il mercato cresce in maniera incredibile, noi abbiamo le conoscenze e la forza di poter creare soluzioni per le esigenze del mercato e metterle a disposizione degli alberghi. Il sogno di chiunque credo sia quello di creare qualcosa che resti nel tempo e che dia quella immortalità "professionale" alla quale tutti ambiscono.
Credo fortemente nel concetto della "Condivisione". Ho fatto di questo verbo il mio credo....oggi ritengo di essere una personalità fortemente "Social" e nel mondo in cui viviamo ed operiamo quotidianamente credo che solo chi sarà di in grado di offrire valore aggiunto potrà ricevere altrettanti benefici. Devi prima dare se vuoi ricevere!

Il mio motto?

La "Condivisione" non è una scelta...è una "Strategia"!

lunedì 28 luglio 2014

VITO D'AMICO - Il pragmatismo vulcanico powered by SICANIASC


Il professionista di oggi, Vito D'Amico, è un uomo del sud con cui ho avuto modo di collaborare al WHR di Napoli, chi mi segue sa che di lui ho già accennato una volta proprio in riferimento a quell'evento (premi qui per leggere l'articolo). Devo dire che è proprio una di quelle persone che ti mette a tuo agio ma che guarda il dettaglio affinché nulla venga lasciato al caso. Ovviamente viene circondato anche da persone che condividono il suo stesso spirito e ce ne parlerà in questa "chiacchierata" dal sapore di Nocellara catanese e del dolcissimo Iris (è un dolce catanese buonissimo). Gusti diversi tra di loro? Questa diversità complementare la troverete nella descrizione di questo bravissimo consulente il cui motto è: 


"Dissi l'acqua a la petra, dammi tempu ca ti perciu" 

1) Molto spesso i consulenti vengono etichettati come quelli che vengono da un altro pianeta, ci va di dire in breve la tua esperienza?

Beh per quanto mi riguarda mi verrebbe da dire che è vero che vengo da un altro "pianeta", infatti la mia esperienza non si basa su 10 anni (o più) di attività alberghiera, ma in un vero mix di attività. Si parte in realtà nel 2002, dove faccio la conoscenza del web marketing e dell'efficacia di un web site costruito con l'obiettivo di vendere, di comunicare in maniera corretta le cose corrette, di software e dei primi cenni di "cloud computing", che allora si chiamava ancora "web based". Si inizia poi con l'avventura nel turismo, assolutamente in maniera casuale, che diventa subito una droga. Facendo analisi dei dati,delle informazioni, della provenienza delle vendite. Poi il cruciale passaggio in Hotel, per due importanti anni, occupandomi della direzione e del marketing in un boutique hotel 4s del centro di Catania, da dove ho inziato a conoscere le Olta e dove le litigate con un market manager dell'epoca in Expedia, erano davvero epiche, era il 2007 (nota di Sabato: al sud fare una litigata si può dire anche "fare un ragionamento". Scusa Vito non resistevo ma aiuta la comprensione a uno di Bolzano). Per inciso questa persona è diventato un amico e forse proprio da quelle liti ho iniziato a dare valore all' "occupazione", intesa come via per la massimizzazione del revenue di un hotel. In quegli anni cominciavo a capire che i prezzi andavano adeguati alla domanda. Essermi diplomato Sommelier professionista, nel frattempo, credo mi abbia definitivamente spinto nel "tunnel". Finita questa esperienza in Hotel e avendo ancora tanta fame, è subito diventa formazione e organizzazione di corsi ed eventi. Parallelamente a questo le collaborazioni eccellenti con importanti professionisti e le prime consulenze. Poi eccoci qui, dove tutto questo mix di attività, mi ha permesso di avere dei punti di vista "laterali", molto importanti ed efficaci. Oggi faccio non meno di 500 ore di formazione l'anno e seguo in consulenze strutture di diverse tipologie e dimensioni, dal business hotel in centro città, al resort di 290 camere di lusso, dal cluster italiano di 5/6 hotel al boutique hotel. Con molti altri progetti in cantiere, di cui uno vedrà presto la luce, Myforecast. Il nome già lascia immaginare qualcosa, ma vi assicuro che c'è molto altro.


2) Sicaniasc , di che si occupa?


Questa domanda mi piace molto. Adoro parlare di qualcosa che ho sognato da sempre e che mattoncino su mattoncino (ero un ossessionato dei Lego) ho messo in piedi. Sicaniasc è un azienda che muta continuamente, che si evolve, seguendo le esigenze dei nostri partner, gli Hotel, che seguono (o dovrebbero seguire) le esigenze del mercato turistico.  La prima attività di Sicaniasc è stata organizzare un corso di formazione. Il primo in Sicilia ed ero solo. Poi arrivò Maria, mia receptionist in hotel anni prima, era il 2008. Oggi siamo in 7 (presto 8) e Maria è ancora con me e mi supporta (e sopporta) in pieno, in grado di sostituirmi quasi in todo. Sicaniasc è sopratutto le persone che ci lavorano, Maria, Anna, Renata, Helena, Antonio & Antonio (se non si chiamano così non li prendiamo). L'impegno che ognuno di queste persone mette nella propria attività è pari ai risultati che riusciamo a portare ai nostri clienti. Ma tu volevi sapere che attività facciamo? Beh si forse anche quello è importante. Supportiamo le strutture turistiche alberghiere che hanno la necessità e la voglia di rimettersi in discussione e crescere ancora. Strutture che hanno capito che pur andando bene possono fare molto di più e parlo di fatturato e margini. Strutture che hanno dei problemi da risolvere e vogliono riposizionarsi sul mercato. Strutture in Start Up, che vogliono iniziare la loro avventura nella maniera migliore possibile. Il comune denominatore è quello dell'amento di fatturato. Il nostro obiettivo è legato al miglioramento sensibile del fatturato (e dei margini) dell'hotel. I nostri guadagni sono fortemente legati ai risultati che siamo in grado di portare ai nostri clienti.
Hai notato che non ho parlato di "Revenue Management"? Continuerò a non utilizzare questo termine con quel tipo di locuzione. Mi limito a dire che Sicaniasc si pone l'obbiettivo di massimizzare il revenue dell'azienda alberghiera. Quindi reparti "room" e "non room". Come facciamo quello che facciamo? Cerchiamo di leggere i numeri, i dati. Analizziamo tutte le informazioni che possono essere reperite dagli strumenti dell'hotel, per capire il target, il mercato. Per capire chi, quando, come e da dove potrebbe “comprare” quell'hotel.
Ovviamente a tutto questo va accostata la formazione del management e del Front Office, fatta direttamente on site.
Risultati? Non voglio sembrare autoreferenziale, ti dirò soltanto che ad oggi il fatturato di quasi tutte le strutture che seguiamo hanno un bel "+" davanti rispetto a quello dello scorso anno ed è a due cifre.

3) Fondare un'azienda a Catania. Mossa di coraggio o di mercato? (Spero che la sede legale non sia a Zurigo a in qualche paradiso fiscale) .

Sulla sede in un paradiso fiscale ci sto seriamente facendo un pensierino. La mossa forse è di “stupido amore” per la mia terra, per la mia Etna (che sembra il titolo di un film). Ma ti assicuro che non passi giorno che questa cosa non pesi come un macigno sull'economia della mia azienda e sulle mie spalle (l'eta avanza  e siamo agli ...anta). Passo la media di 130 notti fuori in giro per hotel (e aeroporti) italiani, con un costo di circa 10.000 Euro l'anno di trasferte varie per me e per i miei collaboratori. Tornassi indietro lo rifarei? Non lo so, sono pragmatico ed a volte cinico, le aziende si fondano sui numeri, sono sincero la visione romantica dell'azienda crea solo catastrofi. Ma forse la "fame" e la passione che contraddistingue me, i miei collaboratori e Sicaniasc come approccio, viene anche da questa terra, che di fatto amo profondamente, nonostante ne conosca tutte le contraddizioni e le assurdità. 
Ti svelo una chicca, i colori sociali di Sicaniasc sono il grigio ed il bordeaux molto acceso. Sono i colori della Lava fredda e calda

4) Qualche piccola soddisfazione personale che hai avuto durante il WHR TOUR? Ci sarà un seguito?


Tantissime soddisfazioni e tantissima fatica, 14 tappe sono davvero tante. Ne è valsa la pena ed ha portato i suoi frutti, sotto il profilo del branding per WHR certo, ma anche per Sicaniasc e per me stesso come formatore. Sopratutto il WHR TOUR mi ha fatto crescere professionalmente, mi ha dato tanti spunti, mi ha messo molte altre pulci da andare ad approfondire e analizzare, mi ha dato la possibilità di legare con altri professionisti internazionali e confrontarmi con loro. Con alcuni è anche nato un grande rapporto di amicizia e con alcuni di questi si è sviluppato anche un bel progetto, ma che non ti svelerò.
Devo dirti sopratutto che tutto culmina in nuovo marchio che ha visto la luce pochi mesi fa, che sta già dando delle belle soddisfazioni e che è Hotel #RossoSicaniasc con il quale facciamo formazione On Line, con 2/3 webinar al mese ed in cui ospitiamo dei professionisti importanti. Ma Hotel #RossoSicaniasc è anche formazione "live" , abbiamo già fatto la prima tappa di Bologna e adesso ci aspetta Bergamo al NoFrills il 26 settembre, Taormina il 23 ottobre e Firenze alla BTC il 12 novembre.

5) Su cosa pensi l'hotellerie italiana stia investendo troppo e dove invece troppo poco?

Qui sarò sintetico, perché troppo spesso passo per polemico. Non so su cosa stia investendo troppo, so su cosa non sta investendo per nulla. Sulla formazione. Il livello di approssimazione degli operatori è elevatissimo. Troppo alto rispetto ai colleghi europei. I nostri competitor sono in Europa, dove le tecnologie e la formazione è molto avanti.

6) Il tuo motto?

Devi essere curioso e mettere passione in tutto ciò che fai. I risultati? Beh... "dissi l'acqua a la petra, dammi tempu ca ti perciu". La traduzione alla prossima volta!

Vito D'Amico
SICANIASC 

martedì 22 luglio 2014

Leonardo Prati - Il "quasi" smanettone del turismo

A chi mi dovesse chiedere cos'è il Webmarketing gli risponderei di seguire Leonardo Prati.
Formatore e consulente in strategie social e web è una persona che considera l'approfondimento la chiave del successo. Ho avuto modo di conoscerlo in occasione di un mio speech sul canale tematico da lui gestito su SuperSummit.Ovviamente Leonardo Prati  è anche di più.  Conosciamolo insieme:
"La buona reputazione online si costruisce esclusivamente su attività offline"
1) Sono alquanto curioso, tu prima di diventare il mega consulente che sei, chi eri? parlaci della tua gavetta.

Beh prima di tutto ti ringrazio del mega consulente, bastava super ;), la gavetta è iniziata nel 1993 cioè da quando ho cominciato a frequentare una ragazza di nome Serena che poi 10 anni dopo è diventata quella che tuttora è mia moglie.
Figlia di albergatori mi ha fatto e mi fa vivere tutti gli aspetti del “dietro le quinte” di una gestione alberghiera.
Ho cominciato ad occuparmi di internet nel lontanissimo 1994 creando il mio primo sito e indovina un po’ il sito era proprio di un’hotel…ma non quello di mia moglie!
Dopo vari anni passati da web-designer per progetti esclusivamente dedicati a siti alberghieri, ho conseguito la certificazione ADOBE per il pacchetto grafico CREATIVE SUITE (PHOTOSHOP-ILLUSTRATOR-INDESIGN)
Con l’avvento di Internet 2.0 e i social-network, ho intrapreso il percorso del marketing online, passando dalle varie certificazione Google, fino arrivare a quella di INBOUND-MARKETING.

 2) Di cosa ti occupi adesso e quali recenti soddisfazioni hai avuto?

Oggi sono un formatore e consulente di web marketing e social media marketing per hotel e aziende, nel mio portfolio clienti trovate dal piccolo hotel a conduzione famigliare all’hotel di 5 stelle.
Le soddisfazioni più grandi le ho quando vedo che il lavoro fatto con i miei clienti portano al risultato prefissato, recentemente ho avuto il piacere di leggere una recensione scritta da un cliente
di un hotel che seguo, “convertito” dalle 2 palline dell’anno precendente alle 5 palline su TripAdvisor.
Poi altre soddisfazioni le ho avuto partecipando come relatore alla BIT di Milano, sicuramente una delle più importanti fiera del settore turistico e quando sono entrato a far parte dei docenti
della Business International, formando marketing manager di TOP - LEVEL BRAND.

3) Supersummit... è un nuovo aperitivo? 
Assolutamente si! lo puoi scegliere con o senza ghiaccio! Scherzi a parte SuperSummit è una piattaforma di MOOC (Massive Open Oline Course), in parole povere si tratta di una piattaforma di webinar online in diretta e gratuiti. Sulla piattaforma di SuperSummit, ideata da Marco Montemagno (Nota di Sabato: ecco qui il link per l'intervista su Tiscali), coesistono vari canali tematici di cui uno dedicato al marketing turistico, gestito dal sottoscritto, dove intervisto periodicamente professionisti del settore turistico e non come Salvatore Russo, Diego Orzalesi, Enzo Aita, Veronica Gentili,  Simone Puorto, Sabato Colella….aaaah ecco dove ti avevo visto prima!

Adesso arriva la domanda più tosta. Preparati hai 30 secondi per rispondere, entra in cabina e metti le cuffie:

4) Su cosa credi che l'hotellerie nazionale e romagnola possa migliorare e su quali elementi invece si è concentrata fin troppo
?


Credo che l’hotellerie in generale non debba cadere nella tentazione di “internazionalizzare” tutto, ma deve impegnarsi a mantenere vive le molteplicità culturale, storiche e paesaggistiche del nostro paese, senza andare a discapito della qualità e professionalità del servizio.
Molto spesso mi chiedo se il turista straniero venga in Italia “solo” per visitare i monumenti o anche per respirare “l’italianità” che ci ha reso celebri in tutto il mondo?

5) il tuo motto?

La buona reputazione online si costruisce esclusivamente su attività offline



Per contatti visitate il suo sito:
http://www.leoprati.com/

mercoledì 16 luglio 2014

Simone Puorto - Hotel Marketing Geek

Il personaggio che andiamo a intervistare oltre ad essere un carissimo amico è anche un professionista stacanovista come pochi. Negli ultimi anni il WHR ha reso note le sue capacità ad un pubblico sempre più vasto.
Un professionista con delle doti umane strepitose.
Alcuni progetti sono ancora Top Secret ma che sveleremo quanto prima. Altri sono stati già un recente successo come l'ebook "Point Break il giusto equilibrio tra prenotazioni dirette e indirette"  scaricabile "A GRATIS" come diciamo noi terroni.  Poche chiacchiere e diamo il via alla lettura. 


"Fare o non fare, non c'è provare" -Simone Puorto ovvero Yoda Jedi Junior.

1)Simone ci parli un po' di te e della tua gavetta?


Ho iniziato a lavorare in hotel a 19 anni, durante il primo anno di Università.
Come sai l'hospitality è uno di quei mestieri che ti entrano nel sangue, lo ami o lo odi e io nel giro di poco ho iniziato a passare più tempo studiando forecast che Nietzsche... C'est la vie.
Tipica gavetta operativa: Front Office Manager, MICE organizer, Sales Executive, poi verso il 2004 ho iniziato a interessarmi in maniera quasi esclusiva di distribuzione on-line e marketing.
Erano tempi ancora relativamente vergini, almeno in Italia: considera che AdWords era stato lanciato da una manciata di anni, TripAdvisor era stato da poco acquistato da un'azienda satellite di Expedia, Venere aveva appena raggiunto quota un milione di prenotazioni e così via.

Ho potuto sperimentare parecchio, avendo la possibilità anche di fallire e imparare dai miei sbagli senza ripercussioni troppo pesanti; come dice Catmull, co-fondatore della Pixar, "Fail early and fail fast".

Non credo che chi faccia il nostro lavoro oggi abbia le stesse opportunità di muoversi per tentativi empirici.

Diciamo che sono stato fortunato: mi sono trovato nel mezzo della dotcom explosion con sulle spalle già qualche anno di esperienza e ancora relativamente giovane (nel 2004 avevo 25 anni).
Nel 2009 la prima esperienza come General Manager: 40 camere budget hotel a Roma devastato da una gestione sbagliata, una vera sfida.

Dopo il primo anno l'hotel generava di nuovo profitto, con un incremento di revenue del 25% e una diminuzione dei costi distribuzione del 30%.
Il successo di quella gestione convinse il proprietario a lanciare un altro progetto: un Boutique Hotel in zona Opera, un'apertura massacrante che mi ha insegnato molto su come si gestisce una start-up ma che mi ha dato grandissime soddisfazioni, Top Five su TripAdvisor Roma per mesi e 75% di direct booking in un periodo nel quale la parola "disintermediazione" significava ancora qualcosa.
Ho lasciato la Direzione all'inizio del 2012 per occuparmi di quello che mi interessava maggiormente, ovvero il marketing.
Ho ricevuto una proposta da WIHP e sono ormai due anni e mezzo che lavoro con loro, occupandomi di una cinquantina di clienti in giro per il mondo.
E' un lavoro molto stimolante e te lo dice uno che non riesce a rimanere in un'azienda per più di uno o due anni.

Da qualche mese vivo a Parigi ma buona parte dell'anno la continuo a passare in giro per hotel, in taxi o in aeroporto...


2)Hai qualche esperienza che porti sempre con te?

Tantissime.

Soprattutto nel periodo che mi occupavo di MICE ho visto cose folli.

Quando ci sono in ballo contratti da diverse decine di migliaia di euro al giorno capisci cosa significa veramente lavorare sotto pressione.
Ricordo che una volta non sono rientrato a casa per 10 giorni filati per seguire un evento farmaceutico, con una media di 2-3 ore di sonno a notte.

Un grande evento può coinvolgere fino a un centinaio di dipendenti (tra fissi e extra) e l'empatia verso il tuo staff è fondamentale: non era raro che dovessi passare dal consolare l'housekeeper e le sue crisi di pianto nervose all'urlare a un manutentore abile nello sparire nei momenti meno opportuni nel giro di pochi minuti...

Si impara davvero tanto su come si gestisce il personale e cosa significa veramente essere una squadra.
Quando lasciai quell'impiego scrissi una lettera a tutti e la attaccai in bacheca; sono tornato a trovarli l'anno scorso perché mi avevano chiesto una consulenza esterna e l'ho trovata ancora li, nel posto d'onore dei messaggi.
Sono cose che rimangono nel cuore.
Poi ovviamente l'apertura di una nuova struttura è stata veramente una pietra miliare nella mia carriera, così come il lavorare con mercati cosi diversi come ad esempio quello argentino o nordamericano.


3) Ma di preciso di che ti occupi ti e la tua azienda?

WIHP è una webagency che si occupa di tutto quello che gira intorno al marketing online per un hotel: dal branding ai metasearch, dall'advertising al design: è la tipica soluzione "chiavi in mano".
Io mi occupo dei clienti cosidetti "Premium", ovvero quelli che hanno acquistato, oltre ai tool sopraelencati, anche un servizio più consulenziale, "tailor made".
Potremmo dire che sono una specie di analista: studio gli alberghi e propongo una strategia su misura, coordinando i vari reparti (Traffico, Bloggers, Sviluppatori, Meta, etc.) affinché venga messa in atto e monitorando che gli obiettivi vengano raggiunti.

Buona parte del mio lavoro è poi dedicata allo studio e alla ricerca: i nostri partnernariati importanti (Google, TripAdvisor, Trivago, Sabre, etc.) ci permettono di avere una visione più definita dei trend di mercato ancor prima che si affermino.
Per dirtene una: noi vendevamo TripConnect nel 2011...

Questo si riflette in un'innovazione continua anche in termini di sviluppo: da poco abbiamo lanciato Meta I/O, una piattaforma per la gestione dell'advertising sui metamotori molto semplice e intuitiva: praticamente è un'esperienza utente simile a quella di AdWords ma su TripAdvisor, GoogleHPA, Trivago, etc.
Da un'unica interfaccia puoi gestire tutte le piattaforme meta, impostare budget cap, auto-bidding, etc. il tutto senza onerosi mark-up.
Ci abbiamo lavorato in segreto per un anno, nel nostro laboratorio WIHP X.
C'è un'altra grande novità in arrivo, ma purtroppo non posso parlartene per ora...


4)Ora vivi in Francia, che cosa noi professionisti, manager o proprietari possiamo imparare dai cugini d'oltralpe e cosa possono loro imparare da noi?

Tempo fa ho scritto un articolo sulle differenze tra Italia e Francia in termini di hospitality e l'Italia, aihme, ne esce sconfitta (nota di Sabato. per l'articolo clicca qui). 

Secondo uno studio condotto da PricewaterhouseCoopers, il RevPAR degli hotel parigini nel 2013 è stato di oltre 210,00 euro, contro i 95,00 di Roma. 
Una differenza impressionante, che dovrebbe far riflettere. 

Rispetto all'anno precedente Parigi ha aumentato il tasso di occupazione del 4% e l’ADR del 5%, Roma si è fermata a a un 2% sull’occupazione e solo un 1% sull’ADR. 
Il problema è ovviamente dovuto a come viene visto e gestito il turismo nel nostro Paese, con delle federazioni non al passo coi tempi e con mentalità provinciali e anacronistiche.
In Italia si pagano le parcelle degli avvocati per contrastare la parity rate, mentre le OTA acquistano webagencies e assumono Big Data analysts per offrire offerte sempre più mirate e targettizzate.
Oppure, quando si vuole proprio essere "al passo coi tempi", si apre un portale con i contributi pubblici e questo è scandaloso.
In Francia i soldi vanno nei trasporti, nelle infrastrutture, nel wi-fi gratuito, mentre noi per ristrutturare il Colosseo abbiamo passato la via crucis di un contenzioso davanti al Tar e al Consiglio di Stato durati tre anni.
Il problema è che in Italia si è dalla parte del problema (anti-parity rate, anti-OTA, anti-TripAdvisor) e mai della soluzione.
E se questo è così vero ai vertici, con sottosegretari al Ministero del Turismo più interessati a far viaggiare i cani sui treni che a alleggerire il cuneo fiscale degli hotel chi può mai dare il buon esempio a GM, proprietari e imprenditori?


5) Se il turismo fosse un videogame quale sarebbe?

Quello italiano purtroppo sembra essere sempre più simile alla storia del (in)famoso "E.T. the Extra Terrestrial" per Atari 2600: un flop talmente pesante da costringere l'Atari a sotterrare nel deserto del New Mexico centinaia di migliaia di cartucce invendute...

Oppure sarebbe uno sparatutto, una specie di "Doom" con albergatori contro OTAs e ReviewSites.

Ma se ci rimbocchiamo le maniche allora il turismo italiano può e deve essere un capolavoro del gaming, un'avventura grafica misteriosa ma eccitante alla LucasArt... Ecco, se dovesse essere un videogame allora il turismo sarebbe "The Secret of Monkey Island".
Mi hai fatto forse la domanda perfetta, Sabato, grazie... 

Prego Simone,  il caso ATARI è molto significativo anche per me ci ho scritto qualcosina da qualche parte. Mah poi vedo dove l'ho buttato. (clicca qui)

6)Il tuo motto? 


Lo sai già: "Fare o non fare, non c'è provare" (Jedi Master Yoda)

Simone Puorto
Hotel Marketing Geek
simonepuorto.com

lunedì 14 luglio 2014

Intervista a Giuseppe Taranto

Continua la nostra serie di interviste virali a personaggi che con il loro impegno si sforzano a fare del turismo qualcosa di più che una semplice professione.

In questo articolo parliamo di Giuseppe Taranto.  Un giovane professionista del napoletano. Uno di quelli che ti fa venire voglia di crederci. Perché lui Giuseppe Taranto è l'emblema di chi ce la fa con l'impegno e il duro sacrificio. 
Sempre pronto alla ricerca e alla condivisione e tra i primi collaboratori del gruppo FB "RECEPTIONIST DEL MONDO".  Una nota del tutto personale che vorrei condividere con voi è che la mia stessa formazione è legata proprio grazie alla condivisione e alle diverse opinioni su diversi temi turistici avuta nel corso degli anni con Taranto, anzi l'amico Giuseppe.
Ma senza perdermi in chiacchiere vi invito a leggere l'intervista qui di seguito.



 "Siamo gentiluomini e gentildonne al servizio di gentiluomini e gentildonne"
   

1) Parlaci un pò di te, come hai iniziato e dove sei arrivato?

Ho iniziato la mia avventura professionale nel settore turistico quando ancora frequentavo l'Istituto Alberghiero (avevo già scelto di lavorare nel Turismo :) ): al terzo anno di studi feci uno stage in un agenzia di viaggi ed organizzazione eventi che poi richiese la mia collaborazione per quell'estate e per le due estati successive..così nel periodo in cui mi preparavo per l'esame di maturità lavoravo in agenzia di viaggi, mi diplomai e dopo poche settimane iniziai a lavorare nell'Hotellerie..da lì non mi sono più fermato ed ho lavorato per diversi Hotel 3 e 4 Stelle a Napoli ed in Campania: prima come Segretario di Ricevimento (durante questo periodo anche banconista in un agenzia di viaggi - lavoravo in entrambi i settori :) ), poi come Assistente di Direzione, poi ancora come Segretario di Ricevimento, Consultente alberghiero e commerciale, Front Office Manager ed infine Direttore. La strada sinora è stata lunga, ricca di sacrifici, ricca di soddisfazioni, con qualche caduta, con riprese..ma se dovessi ripercorrerla da capo so che lo rifarei ancora. Oggi sono il Direttore dell' Hotel Cristina, l'Hotel più "nuovo" a Napoli, aperto lo scorso Dicembre 2013, di cui ho seguito tutte le fasi del pre-opening: dal cantiere all'apertura...quella del pre-opening è stata un'esperienza che mi rimarrà per sempre impressa :) .

2)Caro Giuseppe è ormai consolidato il tuo successo manageriale e nel napoletano vieni spesso preso come riferimento. Svelaci il tuo segreto.

E' un Segreto!...Scherzo! :)  In effetti in tutti questi anni ci sono state tante cose che mi hanno aiutato (e tuttora mi aiutano) nel percorso professionale: la voglia di imparare, di fare sempre meglio, di sperimentare e personalizzare concetti appresi on the job o da autoditatta sui libri o sul web, il rischiare la mia vita personale con scelte professionali (e quando lo fai non puoi sbagliare! :) ), l'umiltà, la resistenza (quando lavori molto è fondamentale), l'incontro con le persone giuste, il saper sfruttare tutte le opportunità a disposizione, una visione aperta sulle molteplici situazioni, il continuo aggiornamento ed in ultimo, ma non meno importante, la capacità di non arrendersi mai. Ci tengo a precisare che il percorso sinora è stato possibile grazie all'apporto ed al sostegno dei miei cari, senza dei quali sarebbe stata ancora più dura.

Ingresso dell'ufficio di Giuseppe Taranto all'Hotel Cristina 
3) La nuova struttura che stai dirigendo, l'hotel Cristina sta facendo scuola nell' uso dei social media. Quali vantaggi pratici stai notando?

Partendo dal presupposto che il Passaparola è sempre stato il principale veicolo commerciale per l'Hotellerie, i Social Networks costituiscono un mega amplificatore per il Word of Mouth..oggi si parla di web 3.0, la rete che è capace di influenzare le scelte dei consumatori, e bisogna cavalcare l'onda..i vantaggi sono molteplici: diffusione del Brand, Revenue (vendita di Servizi, Rooms, Eventi, ecc..), accordi commerciali di collaborazione, ricerche di personale a costo 0...Oggi essere presenti ed elaborare strategie inerenti i Social Networks non è un'opzione, ma un'opportunità..da cogliere al volo! :)

4) Marketing Territoriale, cos'è per te? Come andrebbe fatto praticamente?

Marketing Territoriale è tecnicamente il complesso di attività che attraverso la definizione di progetti, strategie e programmi permette lo sviluppo di un dato territorio nel lungo termine...il Marketing Territoriale prevede a livello basilare un'integrazione tra pubblico (Istituzioni) e privato (Imprenditori e Professionisti) per il benessere territoriale; ciò, purtroppo, non sempre accade. La politica e la burocrazia non permettono, infatti, il necessario intervento delle istituzioni, che potrebbero agire sugli elementi che rendono un territorio turisticamente appetibile, quali: l'accessibilità attraverso i trasporti, l'estetica urbana, la cittadinanza, la manutenzione stradale, l'offerta culturale..ma se non c'è l'apporto pubblico, il privato deve cominciare a promuovere il proprio territorio, pensando Globalmente ed agendo Localmente, creando integrazione e valore con le attività del luogo (esempio: se vicino alla propria struttura ricettiva vi è un negozio di souvenir, la struttura ricettiva può promuovere il negozio di souvenir attraverso i propri canali gratuitamente, anche a costo 0 sui Social Networks, in cambio di uno sconto esclusivo e dedicato, così, si crea valore per l'ospite, maggiormente motivato a scegliere un territorio ed una struttura ricettiva che offre maggiori vantaggi) ..una struttura ricettiva non può non promuovere il proprio territorio..deve dare delle motivazioni ad un potenziale Ospite di scegliere prima il territorio in cui si trova e poi il proprio prodotto.

5) Quali sono per te le "principali" strategie di "marketing mix" che ti senti di suggerire ?.

Dipende..non c'è una strategia valida in assoluto per ogni tipo di prodotto turistico - ricettivo..come non esiste un manuale che indica come condurre un'azienda alberghiera (esistono solo linee guida). Citando gli elementi che compongono il Marketing Mix posso, brevemente, senz'altro consigliare di partire innanzitutto con la Strutturazione del Prodotto a seguito di una SWOT Analysis che individui punti di forza, debolezza, opportuinità e minacce; agire sulla leva Prezzo definendo strategie di pricing adeguate che mirino alla massimizzazione del Revenue aziendale; distribuire (Place) il prodotto attraverso i canali online ed offline; Promuovere il prodotto con azioni di Marketing e Social Media Marketing adeguate...aggiungerei la quinta P di Personale: le aziende sono fatte di persone, in grado di portare la Brand Reputation aziendale ai massimi livelli con il sorriso e la professionalità, ed un Manager deve sempre cercare di fare della propria struttura, in accordo con la proprietà, un Best Place to Work.

6)Sinceramente, secondo te gran parte delle strutture italiane ha aggiornato le proprie strategie? E in caso contrario, perché?

Purtroppo gran parte delle strutture italiane, mi duole ammetterlo, ad oggi non ha ancora aggiornato, su tutti i livelli, le proprie strategie..le cause sono da ricercare, a mio avviso, nel fatto che nell'hotellerie, oggi, c'è troppa improvvisazione e sempre troppa poca professionalità e capacità di "stare" sul mercato..anche questo è uno degli aspetti della paradossale crisi turistica del nostro paese..molto spesso non sappiamo accogliere, non sappiamo gestire i ricavi, non sappiamo investire, non sappiamo cosa siano i social networks e purtroppo tanto altro..e ciò è molto grave...si necessita di formazione, formazione e formazione, oltre ad un profondo senso etico che purtroppo la società e la scuola attuali non riescono ad insegnare..ma sono convinto che se si comincia ad agire nella giusta maniera, con le giuste strategie è possibile diffondere diversi importanti concetti a macchia d'olio...io, sono ottimista, ci credo!..e Voi? Think Positive! :)

7) Il tuo motto?

I miei motti sono tanti....parto da quello (fondamentale nell'Hotellerie) della Ritz- Carlton, che ripeto spesso ai miei collaboratori:"Siamo gentiluomini e gentildonne al servizio di gentiluomini e gentildonne"..essendo appassionato di storia antica non dimentico mai "Veni, vidi, vici" o "Alea Iacta Est" e neanche il più moderno "Memento audere semper" a cui aggiungo "Con-Divide et Impera" e "Be Social, Be Cool"...Ad Maiora! :)


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